SINDROME DEL TUNNEL CARPALE - TRATTAMENTO ENDOSCOPICO/ECOGRAFICO MININVASIVO

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Sindrome del tunnel carpale - TRATTAMENTO ENDOSCOPICO/ECOGRAFICO MININVASIVO

Sindrome del tunnel carpale - TRATTAMENTO ENDOSCOPICO/ECOGRAFICO MININVASIVO

La sindrome del tunnel carpale è una patologia molto frequente caratterizzata da una sintomatologia neurologica periferica a carico delle prime 3 dita della mano e della metà radiale del IV dito. Formicolii, bruciori e riduzione della sensibilità sono i sintomi comunemente lamentati dai paziente, oltre ad una riduzione della forza a livello del pollice. La problematica risiede in una compressione del nervo mediano a livello del polso. In questa sede il nervo passa all’interno di un tunnel osteo-fibroso inestenstensibile insieme a 9 tendini flessori delle dita. In caso di aumento di dimensioni di queste strutture (tendiniti, quadri di sinovite, alterazioni metaboliche) o di riduzione del canale (traumi, presenza di neoformazioni), l’aumento della pressione a livello del tunnel causa una riduzione della vascolarizzazione perineurale ed il nervo inizia a funzionare male. I sintomi iniziali sono le parestesie, saltuarie che di notte si manifestano in maniera maggiore (il paziente si sveglia). Successivamente, se non trattato, il quadro evolve con una progressiva sofferenza del nervo. La sintomatologia motoria compare successivamente, il paziente in stato avanzato può notare un “appiattimento” della muscolatura a livello del palmo della mano sul lato radiale (iportrofia della muscolatura thenar). La storia naturale di questa patologia porta fino ad una perdita di sensibilità che si manifesta principalmente a livello degli apici digitali. La diagnosi clinica è supportata dallo studio elettromiografico che fornisce un valore oggettivo circa lo stato di sofferenza del nervo. In assenza di controindicazioni di carattere generale, il trattamento è di tipo chirurgico e consiste nel sezionare il legamento trasverso del carpo che costituisce il “tetto” del tunnel. In questo modo il canale diventa più ampio e si ripristina il corretto funzionamento del microcircolo perineurale. L’intervento si esegue in anestesia locale con tecnica tradizionale con incisione al palmo o con tecnica MININVASIVA ENDOSCOPICA o ECOGRAFICA. Fin dal primo giorno dopo l’intervento il paziente noterà la scomparsa del formicolio notturno e di quelle altre sensazioni fastidiose che erano dovute alla compressione del nervo ancora “funzionante”. È possibile, soprattutto nei casi più avanzati, che il paziente possa notare una scarsa sensibilità a livello degli apici digitali. Questa sensazione è dovuta alla compromissione del nervo che è stato in una situazione di ipovascolarizzazione per molto tempo. È possibile utilizzare degli integratori per il sistema nervoso periferico per favorire la ripresa del nervo ed il miglioramento di questo quadro può avvenire lentamente nel corso dei mesi successivi, ma in caso di patologia avanzata è difficile che avvenga un recupero completo. È possibile che il paziente avverta una sensazione di dolenzia al palmo (pillar pain) che può durare fino a 3 mesi. Fa parte del normale decorso post chirurgico, in alcuni pazienti non compare completamente mentre in altri può perdurare oltre il i 90 giorni. Nel post operatorio i paziente devono muovere la mano per prevenire l’edema e la rigidità delle dita. La fisioterapia è un elemento fondamentale di tutto il percorso per una corretta e completa ripresa della mano. Il fumo di sigaretta, oltre ad altre patologie come il diabete, è da abolire in quanto nicotina e CO favoriscono la vasocostrizione del microcircolo, quindi peggiorano l’afflusso ematico perineurale.

TRATTAMENTO MINIVASIVO ENDOSCOPICO O ECOGRAFICO DEL TUNNEL CARPALE  La decompressione endoscopica del tunnel carpale è un intervento che si esegue in anestesia locale. La tecnica preveda una incisione cutanea al polso di circa 0,5 mm e la procedura, che dura circa 3-4 minuti, compresa la medicazione. L’intervento consiste in una incisione a livello delle pliche volari del polso e nell’inserimento di una sonda ottica montata su un manipolo con un “mini-bisturi”, strumento che permette una diretta visualizzazione dall’interno del legamento trasverso del carpo che costituisce il tetto del tunnel carpale. La procedura può avvenire in alternativa sotto controllo ecografico senza il supporto della telecamera. Il nervo mediano può essere visualizzato ma non si esegue alcun intervento direttamente su di esso. Sotto controllo visivo o ecografico (attraverso un monitor) si esegue la sezione del legamento trasverso del carpo per tutta la sua lunghezza. Si controlla la corretta apertura con degli appositi strumenti e si posizionano degli steri strips per accostare i margini dell’accesso cutaneo. Si applica una fasciatura di piccole dimensioni che lascia le dita completamente libere e il paziente può svolgere in autonomia le proprie attività quotidiane. Avendo cura soprattutto nei primi giorni di muovere le dita e mantenere la mano in alto per prevenire edema e rigidità. Dopo 15 giorni, si rimuove la fasciatura ed il paziente può riprendere le proprie attività quotidiane. L’intervento può essere eseguito anche bilateralmente nella stessa seduta operatoria. Non esistono controindicazioni assolute all’impiego di questa tecnica che può essere utilizzata anche nei casi di sindrome del tunnel carpale recidiva.

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