RIZOARTROSI

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Rizoartrosi

Rizoartrosi

La rizoartrosi è una patologia che coinvolge l’articolazione trapeziometacarpale. Si tratta del processo artosico-degenerativo che avviene a livello dell’interfaccia tra I osso metacarpale e il trapezio a livello della seconda filiera del carpo. Questa patologia colpisce più frequentemente le donne tra la 5° e la 6° decade.

La sintomatologia si manifesta con impotenza funzionale più evidente nelle prese fini (girare una chiave, aprire un tappo etc.). Il dolore è riferito dal paziente prevalentemente a livello della base del I dito in regione volo-radiale e inizialmente è presente quando la mano viene posta sotto sforzo. Nelle fasi più avanzate è presente in maniera costante e il pollice può apparire sublussato e anche assumere un aspetto di deformità a “zeta”. Durante la valutazione è possibile stimolare il dolore esercitando una pressione in corrispondenza dell’articolazione o una pressione assiale sul I metacarpale.

Oltre alla valutazione clinica e all’anamnesi, la diagnosi avviene dal punto di vista radiologico e si distinguono 4 stadi, secondo la classificazione di Eaton-Littler.

  • Distensione della capsula con allargamento dello spazio articolare e sub-lussazione inferiore ad 1/3;
  • Riduzione dello spazio articolare con sub-lussazione fino ad 1/3, osteofiti inferiori a 2 mm;
  • Sub-lussazione superiore ad 1/3, osteofiti superiore a 2 mm con restringimento della rima articolare;
  • Alterazione completa della trapezio-metacarpale associato al coinvolgimento trapezio-scafoideo.
Il trattamento delle fasi iniziali è di tipo conservativo e si basa sull’utilizzo di antinfiammatori, rieducazione del movimento, trattamenti fisici (ultrasuoni, tecar…) e l’impiego di tutori per limitare il sovraccarico funzionale a livello dell’articolazione trapeziometacarpale. In casi selezionati è possibile eseguire infiltrazioni con corticosteroidi, acido ialuronico o cellule staminali (autologhe) per sfiammare l’articolazione e ripristinare uno strato protettivo articolare, con remissione della sintomatologia per un periodo di tempo variabile.

Negli stadi avanzati il trattamento è chirurgico con un piccolo accesso a livello delle regione dorsale del I raggio di circa 3 cm: esistono varie tecniche, quelle più utilizzate sono rappresentate dalla trapeziectomia + tenosospensione, l’artrodesi trapeziometacarpale o l'impianto di protesi. Le indicazioni sono diverse e l’intervento viene generalmente eseguito in anestesia di plesso brachiale (arto superiore). L’artrodesi viene generalmente eseguita nei pazienti più giovani che svolgono attività lavorative pesanti e consiste nella fusione della base del I metacarpale con il trapezio. La trapeziectomia con tenosospensione consiste nella asportazione del trapezio e l’inserimento di un tendine nello spazio residuo con la funzione di creare uno spaziatore. L'utilizzo delle protesi permette generalmente un recupero più rapido. Dopo l’intervento si indossa un tutore per 15-20 giorni e successivamente viene intrapreso un percorso riabilitativo per il recupero della mobilità del I dito.

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